Serata Letteraria

Presentazione dei libri di Aurora Tamigio e di tre autori locali: Mariele Fonte, Giovanni Luigi Navicello, Bruno Pischedda.

Cos'è

Da promettenti “penne” locali, fino alla prestigiosa presenza di Aurora Tamigio, una serata imperdibile per gli amanti della lettura!

 

Ore 20:30 – I NOSTRI AUTORI.

  • Mariele Fonte – “Ginepro E Zagare – Una Storia Italiana”: una saga familiare tra la Sicilia e la Valtellina
  • Giovanni Luigi Navicello – “Dannati E Condannati”: il diario di guerra di un tenente italiano a Sarajevo
  • Bruno Pischedda – “Muster – Una Giovinezza Fantastica”: un principe malandrino in un paese rissoso alle porte di Milano.

Conduce Emanuela Scolari.

 

Ore 21:30 – AURORA TAMIGIO.
“Il Cognome Delle Donne”: un romanzo familiare dal respiro ampio e dal passo veloce, che trascina il lettore come un fiume.
Premio Io Donna 2023, Premio Bancarella 2024, Premio John Fante Opera Prima 2024.
Conduce Luca Malini.

 

SINOSSI

Aurora Tamigio – “Il Cognome Delle Donne”
All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno. A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.
Aurora Tamigio scrive al suo esordio un romanzo familiare dal respiro ampio e dal passo veloce, che trascina il lettore come un fiume: epica popolare, saggezza antica e leggerezza immaginifica, riso e pianto, e poi personaggi impossibili da dimenticare. Lo scrive come se fosse semplice, e non lo è. Semplice è leggerlo, non ci si ferma più fino all’ultima parola.

 

Mariele Fonte – “Ginepro E Zagare – Una Storia Italiana”
È possibile conoscere davvero se stessi senza possedere tutti i tasselli delle proprie origini? Nell’Italia del dopo guerra si svolgono le vite dei due giovani protagonisti: Mariarosa, che vive in un paesino fuori dal tempo nel cuore delle Alpi, e Filippo che abita all’altro capo della penisola nella città di Trapani. Le loro vite non potrebbero essere più diverse: diversi i mondi da cui provengono, diversi persino i loro caratteri che sembrano in completa antitesi. Ma questi due microcosmi paralleli sono destinati a scontrarsi alla fermata della metropolitana Duomo nella Milano del 1969, pochi giorni prima della strage di Piazza Fontana. Sullo sfondo le storie delle loro famiglie, ma anche del paese in cui affondano le loro radici. Ciò che li ha portati a essere quello che sono e che forse li definisce. Sono due culture che si incontrano e si fondono, ma è anche la storia di un pezzo di Italia, fatta di immigrazione, di lotte, di riscatto sociale, filtrati dall’ironia e della leggerezza dei personaggi. Attraverso piccoli racconti e flashback il lettore percorre il Paese in varie epoche e vede dipanarsi la storia di una comune famiglia italiana. Cambiano i costumi, le abitudini e ci regalano una visione delle vite dei due protagonisti.

 

Giovanni Luigi Navicello – “Dannati E Condannati”
Matteo Lovoci vive a Villari, una cittadina sul confine della Basilicata, in cui la vita scorre lenta, ci si conosce un po’ tutti e le notizie circolano tra i bar e i confessionali della parrocchia di don Mico. È il ’94 quando il ragazzo riceve la chiamata per la leva obbligatoria. Lui è un pacifista, non vorrebbe andare e non vorrebbe sparare, ma sa che se non lo facesse perderebbe il posto in polizia «ereditato» da suo padre. Così parte e, dopo un mese al centro di addestramento reclute di Orvieto, passa ai lancieri di Montebello dove viene promosso caporale. In poco tempo Matteo si accorge che impartire ordini gli piace e che qualcosa dentro di lui sta cambiando. Perciò decide di tentare il concorso per ufficiale che supera brillantemente. Nel ’96 il tenente Lovoci salpa da Brindisi, a bordo della San Giorgio per la Bosnia, in «missione di pace» convinto di tornare in Italia col suo plotone al completo: Antonio Riccio, arruolato per fuggire alla miseria del rione Sanità; Angelo Parisi pescatore di Mazara del Vallo, Gregorio Liviero, partito senza speranze dalla provincia di Caserta… Ma non sarà così. L’orrore della guerra, la paura delle bombe, la fame e la morte lo cambieranno per sempre. Terminata la missione i soldati tornano a casa, qualcuno sceglie di ripartire, altri di riprendere le abitudini di un tempo. E Matteo, che da Villari era partito con grandi ideali, lascia Sarajevo con nessuna certezza, tranne una: la pace è un’utopia.

 

Bruno Pischedda – “Muster – Una Giovinezza Fantastica”
Muster è un personaggio che non si sa se deridere o se ammettere in un ristretto cenacolo di saggi: vive da re malandrino in un rissoso paese alle porte di Milano, avvia una traballante carriera da matematico e grandeggia sui coetanei per un talento spettacolare nel campo delle brutte figure. La sua “fantastica” ma complicata giovinezza trascorre a fianco di Mirella, la ragazza dai molti talenti e dai molti no con cui stabilirà un infinito legame di affetti.
Con questo romanzo l’autore chiude la cosiddetta Trilogia parallela, inaugurata nel 1996 con Com’è grande la città e proseguita nel 2003 con Carùga blues. Nell’arco degli anni luoghi e ambienti sono gli stessi, variano e talvolta di poco i protagonisti, mentre le vicende ritornano e si sovrappongono con esiti imprevedibili. Un tragico sgangherato universo raccontato con realismo puntiglioso, magari un po’ grasso, e nel nome di una diversa serialità.

A chi è rivolto

Amanti della Lettura.

Luogo

Biblioteca Corte Valenti

Via Monza, 12 - Garbagnate Milanese MI, 20024

Date e orari

20
Feb
Dalle ore 20:30 alle ore 22:30

Costi

Ingresso gratuito

Ultimo aggiornamento: 20/02/2025, 23:01

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